RET 45 un piccolo telescopio riflettore newton da 114mm di diametro f 900mm con una montatura equatoriale che, anche se non sapevo bene come fare funzionare, mi faceva sentire veramente soddisfatto per il nuovo acquisto.
La frenesia astrofiliaca durò un paio d’anni e sembrò scemare allorchè la passione per le stelle cozzò con le difficoltà che oggettivamente rendono frustrante l'impegno di un astrofilo se non si dispone di strumenti adeguati e soprattutto di una buona preparazione teorica.
Piano piano riposi il mitico riflettore da 114 mm in un angolo a fare da oggetto d’arredo e li rimase per molti anni.
A metà degli anni 80 ripresi a leggere L’Astronomia (la più diffusa rivista per astrofili in quegli anni) e in breve ecco riaccendersi la fiamma. Rimesso in sesto il vecchio 114 mm ricominciai a osservare il cielo e, ritenendo che un telescopio più grosso mi avrebbe aperto nuovi orizzonti progettai e iniziai la costruzione di un Newton da 250mm f/6,3.
Lavorai freneticamente al progetto e alla successiva realizzazione per mesi , tutto era reso complicato dalle difficoltà incontrate nel reperire qualsivoglia componente, la produzione di accessori per l’astronomia allora si rivolgeva esclusivamente ai grandi osservatori o a una ristretta cerchia di facoltosi astrofili e praticamente quasi tutto fu autocostruito in economia.
Alla fine lo strumento prese vita, era enorme! Il solo tubo pesava più di 40 Kg , la struttura in ferro massiccio era ancor più pesante, il tutto era di grande effetto coreografico, ma l’impiego pratico, superati i primi entusiasmi, si rivelò alquanto problematico.
Aldilà di qualche osservazione sporadica lo strumento si rivelò una delusione rispetto alle aspettative e ben presto finì in soffitta.
Trascorsi molti anni ero convinto che la vecchia fiamma fosse ormai spenta.
Galeotto fu il web quando per caso digitai la parola “astronomia” in un famoso motore di ricerca. Siamo nell’anno 2005 in piena era informatica, ed eccola lì, una esplosione di novità, le case che costruivano strumenti costosissimi riservati a pochi eletti avevano scoperto che quello dell’astronomia era un mercato che valeva la pena esplorare e complice l’industria cinese, avevano realizzato una serie di strumenti ed accessori con un rapporto qualità prezzo che a me sembrò allettante.
Decisi così di acquistare un nuovo telescopio, questa volta ragionai, non pensai tanto alla dimensione quanto alla reale fruibilità dello strumento, e dopo uno studio meticoloso di quello che il mercato offriva, compatibilmente alle mie finanze tutt'altro che floride, acquistai un Telescopio Newton da 152 mm f/5 sulla collaudata montatura Meade LXD 75 motorizzato sui due assi.
Grazie all'elettronica, agli encoder e all'industria cinese che tutto ciò realizza a costi molto contenuti il telescopio è dotato di un sistema di puntamento automatico e di inseguimento che lo rendono, per uno che viene dalla gavetta, uno strumento eccezionale, ma di questo parleremo in seguito.
Grazie all'elettronica, agli encoder e all'industria cinese che tutto ciò realizza a costi molto contenuti il telescopio è dotato di un sistema di puntamento automatico e di inseguimento che lo rendono, per uno che viene dalla gavetta, uno strumento eccezionale, ma di questo parleremo in seguito.
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