martedì 27 dicembre 2011

Il setup fotografico

Le immagini che pubblico in questo blog sono riprese con un telescopio Newton da 152 mm f/5 su una montatura equatoriale  tipo Meade LXD75 con Autostar.
Per le riprese del cielo profondo al fuoco del newton utilizzo una Camera CCD Meade DSI color, mentre per le riprese della luna e dei pianeti  utilizzo una Webcam Philips TouCam Fun anteponendo a questa una lente di Barlow 3X o un duplicatore di focale di tipo fotografico per allungare la focale e quindi l’ingrandimento.
Per l’autoguida utilizzo un obiettivo da 50mm f/1.8 e una Camera CCD Meade LPI che utilizzata col software standard fornito dalla Meade assolve egregiamente il suo compito nonostante la corta focale dell’obiettivo.
La stessa ottica usata per l’autoguida, visto il notevole campo inquadrato, viene utilizzata anche come cercatore riducendo a zero la necessità di uscire all’aperto per puntare.
Il telescopio staziona sul terrazzo della casa in cui abito alla periferia sud-est di Palermo, mentre il computer si trova sotto il tetto di casa e tramite dei cavi di collegamento autocostruiti, più lunghi rispetto a quelli in dotazione, da lì dirigo tutte le operazioni di puntamento e ripresa.
Naturalmente chi osserva con un telescopio sa che in poche discipline scientifiche le dimensioni dello strumento contano tanto quanto contano in astronomia.
Ma utilizzando bene quello che si ha, anche con un piccolo telescopio come il mio si può avere la soddisfazione di ottenere delle immagini interessanti sia scientificamente che esteticamente.
Osservando da questo sito, che si trova immerso in una città affetta da un inquinamento luminoso spaventoso, riesco a raggiungere facilmente la magnitudine 16,5 e nelle serate migliori, con pose di alcuni minuti si arriva anche a 18.
Certo quando riesco a spostarmi in montagna dove il cielo è limpido e l’inquinamento luminoso è  molto limitato la musica cambia, ed è come quando, tanto per usare una metafora automobilistica,  il possessore di una macchina sportiva si reca in un circuito automobilistico e può pigiare sull’acceleratore per tirare fuori i cavalli.      

domenica 25 dicembre 2011

NGC 6611 26/08/2008

NGC 6611, M16 o Nebulosa Aquila
I pilastri della creazione,





NGC 6611 nota anche come M16 o Nebulosa Aquila è una grande regione visibile nella costellazione della Coda Del Serpente. E’ formata da un ammasso aperto di stelle giovani associato a una nebulosa a emissione nota come IC4703. La sua distanza dalla terra dovrebbe essere compresa tra i 5500 e i 6000 anni luce. Contiene alcune formazioni conosciute come “I pilastri della Creazione”, immense colonne di gas oscuro spinte nello spazio dall’azione del vento stellare generato dalle componenti dell’ammasso centrale.
Le stelle che compongono questo ammasso sono classificate come supergiganti blu molto calde e brillanti e la loro età è di 2-3 milioni di anni (il nostro sole ha circa 5 miliardi di anni).
La stella più brillante ha una magnitudine di 8.28 non è visibile a occhio nudo.

domenica 18 dicembre 2011

Il cielo di Palermo

Il Cielo stellato della Nostra cara Palermo è una parte di paesaggio che purtroppo stiamo perdendo.
Ci sono zone della città da dove scorgere qualche stella nel cielo notturno  è ormai diventata una impresa quasi impossibile. 
Nessun palermitano accetterebbe un occultamento visivo del lungomare di Mondello che ne impedisse completamente e definitivamente la visione a chi vi passeggi, soprattutto se questo avvenisse senza una giustificazione.
E’ quello che di fatto avviene col cielo stellato la cui visione Ci è preclusa da luminarie di ogni tipo che vengono indirizzate verso l’alto senza un valido motivo.
Naturalmente nessuno chiede di oscurare la città, ma si può sicuramente ottimizzare l’illuminazione evitando la dispersione di inutili luci verso il cielo.
Questo è quanto impone il regolamento della illuminazione pubblica e privata del Comune di Palermo allegato al Regolamento Edilizio Comunale.
Una ottimizzazione della illuminazione sia pubblica che privata sarebbe auspicabile anche per ovvi motivi economici, visto il costo crescente della bolletta energetica.
Noto purtroppo che nonostante questo anziché sensibilizzarsi a questo problema la città
incrementa le sorgenti luminose fuori norma.
Un discorso a parte merita invece la consuetudine affermatasi negli ultimi anni di installare dei grossi proiettori rotanti che indirizzano un potente fascio luminoso verso la volta celeste.
Di solito l’uso di questi “fari” si protrae per un periodo di tempo limitato (giorni o settimane) a seconda della durata dell’evento su cui si vuole attirare l’attenzione della opinione pubblica, un circo una fiera ecc.
Ho notato che un nuovo grosso distributore di carburante ubicato sulla circonvallazione in direzione  Catania ha installato da diversi mesi uno di questi proiettori che rimane in funzione tutta la notte sette giorni su sette e intuisco che l’intenzione sia quella di lasciarlo in funzione a tempo indeterminato.
Questo renderebbe la situazione veramente insopportabile a tutte quelle persone che come me per studio o per diletto osservano e riprendono immagini fotografiche del cielo notturno, azzerando praticamente  l’attività che la comunità degli Astrofili Palermitani con sacrificio e dispendio di risorse personali da anni porta avanti.
Il cielo stellato è di tutti e nessuno dovrebbe rubarcelo.

venerdì 9 dicembre 2011

Una faccia sulla luna

Tutti gli appassionati d'astronomia ricorderanno come qualche anno fa fece notizia una strana immagine ripresa  il 25 Luglio 1976 dalla sonda spaziale Viking 1 in orbita attorno a marte dove una formazione montuosa sembrava assumere la sembianze del volto di una sfinge.


Esaminando una foto della luna ripresa  in data 12/05/2011 penso di avere trovato anche sul nostro satellite nelle vicinanze del cratere Plato qualcosa che somiglia al  volto di una donna semicoperto dalla sabbia, giudicate voi stessi.

si tratta ovviamente di una illusione ottica dovuta al particolare gioco di luci e ombre e alla non elevata risoluzione della immagine, cosa che contribuisce a levigare i particolari più minuti ammorbidendone i contorni.
In  altre immagini riprese da me o scaricate dalla rete  non ho più trovato quelle sembianze.

Cratere Clavius 12/05/2011

venerdì 11 novembre 2011

così ebbe inizio

La Passione per l’astronomia cominciò da ragazzo e culminò a 17 anni con l’acquisto dell'allora  famoso
RET 45 un piccolo telescopio riflettore newton da 114mm di diametro f 900mm con una montatura equatoriale che, anche se non sapevo bene come fare funzionare, mi faceva sentire veramente soddisfatto per il nuovo acquisto.
La frenesia astrofiliaca durò un paio d’anni e  sembrò scemare allorchè la passione per le stelle cozzò con le difficoltà  che oggettivamente rendono frustrante l'impegno di un astrofilo se non si dispone di  strumenti adeguati e soprattutto di una buona preparazione teorica.
Piano piano riposi il mitico riflettore da 114 mm  in un angolo a fare da oggetto d’arredo e li  rimase per molti anni.
A metà degli anni 80 ripresi a leggere L’Astronomia (la più diffusa rivista per astrofili in quegli anni)  e in breve ecco riaccendersi la fiamma. Rimesso in sesto il vecchio 114 mm ricominciai a osservare il cielo e, ritenendo che un telescopio più grosso mi avrebbe aperto nuovi orizzonti progettai e  iniziai la costruzione di un  Newton da 250mm f/6,3.
Lavorai  freneticamente al progetto e alla successiva realizzazione per  mesi , tutto era reso complicato dalle difficoltà  incontrate nel reperire qualsivoglia componente, la produzione di accessori per l’astronomia  allora si rivolgeva esclusivamente ai grandi osservatori o a una ristretta cerchia di facoltosi astrofili  e praticamente  quasi tutto fu autocostruito in economia.
Alla fine lo strumento prese vita, era enorme! Il solo tubo pesava più di 40 Kg , la struttura in ferro massiccio era ancor più pesante, il tutto era di grande effetto coreografico, ma l’impiego pratico, superati i primi entusiasmi, si rivelò alquanto problematico.
Aldilà di qualche osservazione sporadica  lo strumento si rivelò una delusione rispetto alle aspettative e ben presto finì in soffitta.
Trascorsi molti anni ero convinto che la vecchia fiamma fosse ormai spenta.
Galeotto fu il web quando per caso digitai la parola “astronomia” in un famoso motore di ricerca. Siamo nell’anno 2005 in piena era informatica, ed eccola lì, una esplosione di novità, le case che costruivano strumenti costosissimi riservati a pochi eletti avevano scoperto che quello dell’astronomia era un mercato che valeva la pena esplorare e complice l’industria cinese, avevano realizzato una serie di strumenti ed accessori  con un rapporto qualità prezzo che a me sembrò allettante.      
Decisi così di acquistare un nuovo telescopio, questa volta ragionai, non pensai tanto alla dimensione quanto alla reale fruibilità dello strumento, e dopo uno studio meticoloso di quello che il mercato offriva, compatibilmente alle mie finanze tutt'altro che floride, acquistai un Telescopio  Newton da 152 mm f/5 sulla collaudata montatura Meade LXD 75 motorizzato sui due assi.
Grazie all'elettronica, agli encoder e all'industria cinese che tutto ciò realizza a costi molto contenuti il telescopio è dotato di un sistema di puntamento automatico e di inseguimento che lo rendono, per uno  che viene dalla gavetta, uno strumento eccezionale, ma di questo parleremo in seguito.  

sabato 5 novembre 2011

M 101

Salve

Esiste l'astronomia dei grandi telescopi, dello Space hubble e delle sonde spaziali, ma esiste anche l'astronomia dei piccoli osservatori privati, dell'astrofilo solitario che armato di un piccolo strumento ottico punta lo sguardo verso l'infinito. 
Con la mania competitiva caratteristica del nostro tempo  quella dell'astrofilo potrebbe sembrare una figura  anacronistica, ma Vi posso assicurare che quando vi trovate a osservare una stellina ignota mille volte meno luminosa della più debole stella visibile a occhio nudo, il pensiero che in quel momento probabilmente quel luccichio è solo per i Vostri occhi  ripaga sacrifici sostenuti, e anche il più sgangherato dei telescopi Ci sembrerà Monte Palomar.    
Del resto Galileo Galilei per le sue osservazioni utilizzava un'ottica che definire un fondo di bottiglia è ancora un eufemismo, e nessuno ha mai dubitato della validità del suo lavoro.  
Con l'avvento dell'informatica applicata alle montature dei telescopi e delle tecniche di ripresa con camere CCD che ormai sono reperibili nei mercatini dell'usato, un modesto astrofilo dispone oggi di attrezzature che sono sicuramente superiori a quelle di cui disponevano i più importanti osservatori astronomici di cinquant'anni fa. 
i gruppi di astrofili se bene organizzati possono collaborare o, in alcuni settori di ricerca, addirittura competere   con i grandi osservatori.
E comunque la libertà di cui dispone il piccolo astrofilo di spaziare da un settore all'altro dell'astronomia è un fatto veramente straordinario , se si pensa che tutti i grandi osservatori astronomici sono vincolati da programmi di ricerca prenotati con mesi di anticipo e che non concedono nulla alla semplice contemplazione che tanto piace a noi piccoli astrofiliaci.
Mi chiamo Gaetano Russo Ho 49 anni vivo e lavoro a Palermo, ho studiato chimica e coltivo la passione per l'astronomia da sempre.
Utilizzerò questo spazio per rendere pubblici i lavori che ho realizzato sempre all'insegna della massima economia. Lavori che forse non saranno altamente spettacolari, ma che certamente hanno dei contenuti che consentono di farti sentire un po astronomo.